Gas radon: i piani regionali e i livelli limite di concentrazione
9 Maggio 2018Rapporto tecnico UNI/TR 11705:2018 – Accessori per il sollevamento
24 Maggio 2018Il primo trimestre del nuovo anno è segnato da dati poco confortanti sul piano della sicurezza nei luoghi di lavoro. INAIL ha infatti reso pubblici i primi dati relativi ai mesi da Gennaio a Marzo delle denunce di infortunio con esito mortale e di malattia professionale. Come già abbiamo avuto modo di vedere in un recente articolo, il Ministro Poletti ha già provveduto alla creazione di tavoli di confronto con le varie parti interessate a seguito di una lunga serie di casi mortali di infortunio sul lavoro.
Denunce di infortunio con esito mortale
Ovviamente i numeri non vanno solamente letti come tali, ma vanno interpretati soprattutto quando si parla di aspetti delicati come le morti sul lavoro.
I dati infatti riportano un +11,6% di morti rispetto al primo trimestre 2017 (212 contro 190), ma vi è da sottolineare che l’aumento è relativo ai casi in cui l’infortunio è avvenuto durante il tragitto casa/lavoro/casa (67 contro 43), mentre quelli occorsi durante lo svolgimento dell’attività lavorativa ha fatto segnare una diminuzione da 147 casi a 145.
Parlando di territorialità degli infortuni, si evidenzia un aumento a Nord-Ovest di 19 casi e 10 casi nel Nord-Est. Il Sud, invece, fa registrare un calo di 9 decessi e -5 decessi nelle isole al primo trimestre 2017.
L’Abruzzo, che lo scorso anno è stato tragicamente colpito dai casi di Ricopiano e Campo Felice, fa registrare un calo di 15 denunce dalle 19 del primo trimestre del 2017.
La componente maschile fa registrare un aumento di 20 casi rispetto allo stesso periodo del 2017, mentre quella femminile fa registrale due casi in più. Abbastanza paritaria la ripartizione tra italiani e stranieri, i primi passano da 163 a 179 mentre i secondi da 27 a 33.
L’analisi dell’età ci fa ben sperare, invece, per quanto riguarda gli infortuni dei giovani lavoratori:
- da 32 a 25 per i lavoratori fino a 34 anni;
- da 26 a 17 tra i 45 e i 49 anni;
- dato negativo per gli ultra 50enni che fanno registrare un triste +35% di infortuni mortali.
Malattie professionali
Dopo la diminuzione di malattie professionali registrata nel 2017, quest’anno si registra un +5,8% – pari a 877 casi in più rispetto agli stessi 3 primi mesi dell’anno scorso.
Se per quanto riguardava gli infortuni con esito mortale il Sud registrava un positivo calo dei casi, in questo frangente si registrano +515 denunce di malattia professionale nel territorio meridionale; purtroppo anche il resto dell’Italia trova segno positivo, Nord-Ovest +168, Nord-Est +10, Centro +270, in controtendenza le isole che registrano un meno 86 casi.
Per quanto riguarda il genere, gli uomini registrano un +607 casi contro un +207 delle donne.
Interessante notare che le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, con quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, continuano a rappresentare le prime malattie professionali denunciate.